LE ORIGINI DEL MONDO MODERNO

XIV secolo

UMANESIMO E RINASCIMENTO (XIV-XVI SECOLO)

UMANESIMO E RINASCIMENTO (XIV-XVI SECOLO)

L’uomo che esce dal Medioevo è, secondo gli intellettuali suoi contemporanei, un uomo nuovo, curioso e assetato di sapere. È questo lo spirito che andava affermandosi fra Quattrocento e Cinquecento, dove l’obiettivo era quello di formare uomini liberi e padroni della natura grazie al potere delle humanae litterae (da cui il termine “Umanesimo”).
Gli Umanisti riscoprirono gli autori classici e ne riproposero i valori. Questo nuovo interesse diede impulso alle arti, alle scienze e alle tecniche. Per questo si parla di Rinascimento: un’epoca nuova, dopo un Medioevo giudicato come età barbara. Dall’Italia questa nuova cultura si diffuse in tutta Europa.

1455

INVENZIONE DELLA STAMPA DA PARTE DI GUTENBERG

INVENZIONE DELLA STAMPA DA PARTE DI GUTENBERG

La svolta più importante per la diffusione della cultura rinascimentale fu l’introduzione della stampa a caratteri mobili. Questa invenzione si deve a Johann Gutenberg, orafo tedesco di Magonza che nel 1455 stampò il primo libro intero: la Bibbia.
Gutenberg disponeva i singoli caratteri (cubetti di legno o di ferro su cui era incisa una lettera dell’alfabeto) in modo da comporre parole e frasi, li cospargeva di inchiostro e li appoggiava sul foglio bianco dove rimanevano impressi.
La stampa si diffuse molto velocemente: nel 1500 si stampavano libri in 236 città in Europa. Gli stampatori erano spesso uomini di cultura, come Aldo Manuzio la cui bottega di Venezia divenne un centro d’incontro per i grandi intellettuali del tempo.

1475

VITA DI MICHELANGELO BUONARROTI (1475-1564)

VITA DI MICHELANGELO BUONARROTI (1475-1564)

Michelangelo Buonarroti (1475-1564) è uno dei massimi esponenti del Rinascimento italiano. Fu un artista completo: scolpì, dipinse, progettò opere architettoniche e compose poesie. La sua prima opera fu la Pietà (1497-1499), la statua conservata in San Pietro che rappresenta una Madonna che tiene in grembo il Figlio appena deposto dalla croce. Altre sculture famose sono il David (1501-1504) e il Mosè (1513-1515).
Nel 1533 ottenne dal papa l’incarico per il Giudizio Universale della Cappella Sistina. In quest’affresco unisce pittura e scultura; nelle figure si nota attenzione per le forme del corpo, con muscoli e tendini messi in evidenza proprio come nelle statue greche.

1487

BARTOLOMEO DIAZ DOPPIA IL CAPO DI BUONA SPERANZA

BARTOLOMEO DIAZ DOPPIA IL CAPO DI BUONA SPERANZA

Sulle orme delle esplorazioni avviate dai suoi predecessori (tra cui Enrico il Navigatore 1394-1460), nel 1487 il navigatore portoghese Bartolomeo Diaz doppiò la punta meridionale dell’Africa, da lui denominata Capo di Buona Speranza. La spedizione gli fu affidata dal sovrano portoghese Giovanni II, con l’intento di scoprire l’estensione territoriale delle coste africane. La via per le Indie era ormai aperta; dieci anni dopo Vasco da Gama sarebbe ritornato in Portogallo con un carico di spezie da Calicut.

1492

SCOPERTA DELL’AMERICA E INIZIO DELL’ETÀ MODERNA

SCOPERTA DELL’AMERICA E INIZIO DELL’ETÀ MODERNA

Anche la Spagna partecipò alla corsa alle Indie e per farlo si affidò al progetto di un navigatore genovese, Cristoforo Colombo.
Studiando gli scritti di Toscanelli, Colombo si era persuaso che la terra fosse rotonda e cioè che si poteva arrivare in India navigando verso Occidente. Colombo sbagliò a calcolare le distanze (si immaginava la terra più piccola di quella che è) ma soprattutto ignorava l’esistenza di un altro continente tra Europa e Asia.
La spedizione, finanziata dai reali di Spagna Ferdinando e Isabella, approdò sulle coste dell’America il 12 ottobre 1492. Con la scoperta dell’America si fa iniziare l’Età moderna (che finisce con lo scoppio della Rivoluzione francese nel 1789).

1494

TRATTATO DI TORDESILLAS

TRATTATO DI TORDESILLAS

Con le scoperte geografiche gli Stati europei conquistarono vaste colonie negli altri continenti. Nel 1494 Spagna e Portogallo firmarono il Trattato di Tordesillas, con cui si spartirono le rispettive sfere d'influenza. Il mondo fu diviso in due zone da una linea immaginaria (raya, “riga” in spagnolo): le terre poste a oriente passarono sotto il controllo portoghese, quelle a occidente sotto quello spagnolo.

1513

MACHIAVELLI SCRIVE IL PRINCIPE  (1513-1516)

MACHIAVELLI SCRIVE IL PRINCIPE  (1513-1516)

Il Principe è un trattato di dottrina politica. Machiavelli vi lavorò dal 1513 al 1516 mentre si trovava in confino con l’accusa di aver partecipato a una congiura antimedicea.
In 26 capitoli Machiavelli analizza le varie forme di Stato e la funzione del principe. Considera Cesare Borgia un uomo prudente e virtuoso, da prendere a modello, e sostiene che la politica debba perseguire ciò che è utile per lo Stato. Inoltre, la fortuna non sarebbe che la sintesi instabile di imprevedibili forze storiche, che un principe deve imparare a dominare e contrastare con audacia e buon senso. Machiavelli dedicò l'opera a Lorenzo II de' Medici.

1519

LA SPEDIZIONE DI MAGELLANO CIRCUMNAVIGA IL GLOBO (1519-1522)

LA SPEDIZIONE DI MAGELLANO CIRCUMNAVIGA IL GLOBO (1519-1522)

Nel 1519 partì la spedizione guidata dal navigatore portoghese Ferdinando Magellano. La monarchia spagnola gli aveva affidato lo stesso obiettivo di Colombo: raggiungere le Indie da Occidente. Dopo circa un anno, Magellano varcò lo stretto che porta il suo nome, tra la punta meridionale dell’America e la Terra del Fuoco, raggiungendo poi le Filippine e le Molucche, dove rimase ucciso in uno scontro con la popolazione locale. La spedizione proseguì senza di lui, attraversò l’Oceano Indiano, doppiò il Capo di Buona Speranza e risalì l’Atlantico fino alle coste della penisola iberica. I superstiti che giunsero in Spagna nel 1522 avevano compiuto la prima circumnavigazione del globo.

1519

CORTÉS CONQUISTA IL REGNO DEGLI AZTECHI (1519-1521)

CORTÉS CONQUISTA IL REGNO DEGLI AZTECHI (1519-1521)

Nel 1519 lo spagnolo Hernàn Cortés sbarcò sulle coste del Messico per una perlustrazione territoriale dell’entroterra. Fu il primo conquistatore a entrare in contatto con i popoli precolombiani: dai Maya venne a conoscenza del grande Impero azteco, la cui capitale Tenochtitlán appariva come un luogo di eccezionale sfarzo e ricchezza. Il condottiero spagnolo riuscì a giungervi nel 1521; l’imperatore Montezuma II lo scambiò per il dio Quetzalcoatl e gli tributò grandi onori. Cortés e i suoi uomini però erano conquistatori senza scrupoli: per sottomettere il Messico alla Spagna massacrarono gli abitanti nativi, determinando la fine della civiltà azteca e di quella maya.

1532

PIZARRO CONQUISTA L’IMPERO INCA (1531-1533)

PIZARRO CONQUISTA L’IMPERO INCA (1531-1533)

Nel 1531 l’ufficiale spagnolo Francisco Pizarro ottenne il comando di una nuova spedizione esplorativa. La motivazione fondamentale era la notizia dell’esistenza di una grande civiltà, con ricchezze superiori a quelle degli aztechi. Pizarro venne a contatto con l’Impero inca, esteso lungo la catena delle Ande. Si trattava di un territorio ricco di oro e Pizarro e i suoi uomini, approfittando di un conflitto interno, catturarono il sovrano Atahuallpa e lo uccisero, conquistando la capitale Cuzco (Perù). I conquistadores sottomisero la popolazione natia (gli indios), sterminandola definitivamente nel 1572 con la cattura e l’uccisione dell’ultimo imperatore Tupac Amaru.

XVI secolo

TRATTA DEGLI SCHIAVI
(XVI-XIX SECOLO)

TRATTA DEGLI SCHIAVI (XVI-XIX SECOLO)

Sin dall’inizio del Cinquecento, per far fronte alla mancanza di manodopera, i Portoghesi iniziarono a importare in America schiavi dall’Africa per impiegarli nelle piantagioni e nelle miniere. Tra il Seicento e l’Ottocento questo tipo di commercio divenne una pratica consueta per tutte le potenze coloniali. Le navi partivano dall’Europa con stoffe, liquori, tabacco e armi, che venivano scambiati per acquistare gli schiavi da traghettare attraverso l’Atlantico; in America gli schiavi venivano rivenduti ai grandi proprietari terrieri e il denaro ricavato serviva a comprare generi coloniali da rivendere in Europa (commercio triangolare).